2021-12-13
Ormai sono i maschi il vero sesso debole
Una delle derive più squallide della postmodernità è la criminalizzazione della virilità. Showmen in gonnella e parole artificiali come «femminicidio» insinuano l’idea che avere il testosterone sia di per sé una colpa. E pensare che senza ci saremmo già estinti.Gli uomini hanno una maggiore forza muscolare rispetto alle donne. La loro mente è fondamentalmente pragmatica e razionale. Le donne hanno una maggiore capacità di comprendere la psicologia altrui. Grazie a una mente con forti capacità analogiche ed emotive riescono in quello che è il lavoro più complesso più delicato del mondo: giostrarsi col bambino piccolo, permettergli di costruire la sua mente e la sua emotività nei primi delicatissimi ventiquattro mesi. Lo scopo della differenza sessuale binaria, l’unica esistente, la distinzione tra maschi e femmine, è la creazione della vita. Noi non siamo maschi o femmine per il nostro ego. La sessualità non è un giocattolo che serve a generare sensazioni più o meno piacevoli. Il piacere è un effetto collaterale. Lo scopo della sessualità, e quindi della differenziazione tra maschi e femmine, è la nascita della vita. Nel postmoderno lo scopo della sessualità è un egocentrismo totale fino al disequilibrio, al punto che la dissociazione dalla realtà, cioè dalla propria sessualità, è considerata un evento talmente normale da costringere tutto un popolo a modificare il linguaggio e adattarsi alla negazione dell’ovvio. La nascita della vita non è più lo scopo, ma un effetto collaterale, un incidente che può essere serenamente cancellato a spese dell’erario.Gli uomini hanno una maggiore libido rispetto alla donna. Una donna pensa al sesso due volte al giorno quando ha vent’anni, una volta al giorno quando ne ha trenta e dai cinquanta anni in poi una volta su due ha mal di testa. Un uomo pensa al sesso cinque volte l’ora. Anche questa è stata una differenza fondamentale e funzionale alla sopravvivenza della specie. Gli uomini tendono a offrire le loro prestazioni sessuali con una notevole facilità, le donne ad accettarle con una ben maggiore difficoltà, anche perché a un atto sessuale può seguire una gravidanza, quindi è giusto che la donna, con una libido meno esplosiva rispetto l’uomo, resti fredda e lucida per scegliere il compagno che non abbandonerà né lei né i sui bambini. Nel paleolitico, l’era di gran lunga più lunga della storia umana, una donna lasciata a cavarsela da sola con la sua prole, non aveva semplicemente possibilità di sopravvivenza. La minore libido delle donne non è uno stereotipo. Senza questa profonda differenza ci saremmo estinti.Una delle caratteristiche più squallide del postmoderno è la criminalizzazione dell’essere maschio, delle caratteristiche virili, considerate criminali in sé quando appartengono a un componente della civiltà occidentale. Il solo fatto di essere un maschio e di avere il testosterone è considerato disdicevole, al punto tale che alcuni showmen e purtroppo alcuni studenti di liceo hanno commesso l’indecente buffonata di osare indossare indumenti femminili quasi a scusarsi la propria biologia. Particolarmente squallido il fatto è che l’unico professore ancora in grado di intendere e di volere, di capire cos’è un processo educativo, il professore saggista Martino Mora, che ha ripreso i ragazzi, è stato sottoposto a linciaggio sia scolastico che mediatico. Il saggio del professor Mora si intitola Abbattere gli idoli. Non moriremo liberal. Uno degli idoli da abbattere è la criminalizzazione della caratteristica biologica di metà dell’umanità. La stupidità è un diritto garantito dalla Costituzione. Non è vietata in alcun articolo del nostro codice penale. È quindi assolutamente legale ritenere che un * salverà le donne afghane dalla lapidazione e quelle africane dalla infibulazione. Ogni cittadino ha il diritto di scegliere battaglie di assoluta irrilevanza per veicolare una ideologia tragicamente slegata dalla realtà, per imporre al popolo una lingua ridicola che il popolo non vuole. Che queste battaglie entrino nelle scuole dimostra come la scuola italiana si sia ormai avviata con eroismo impavido verso un destino di eterna, insulsa e tragica irrilevanza, con il solo scopo di creare individui incapaci di pensiero critico, assolutamente manipolabili, convinti che le battaglie si facciano e si vincano facendosi un selfie con la sottana.Il femminismo è stato un movimento creato a tavolino, pubblicizzato dai giornali femminili, che da sempre sono il valletto più fedele del capitalismo più sguaiato, col duplice scopo di abbattere i salari raddoppiando il numero dei lavoratori e di creare dipendenza consumistica. Il vittimismo ne è stata la struttura portante. Il vittimismo ha un fascino maledetto, permette la deresponsabilizzazione totale e dona infernali capacità manipolatorie. È sempre affascinante per i manipolatori potersi considerare vittima. Per poter uscire da questo gioco di specchi è necessario portare i numeri. In Italia ci sono circa 130 assassini di donne l’anno, chiamati con l’orrendo termine femminicidio. Gli uomini assassinati tutti gli anni oscillano tra duecento e trecento. Non è necessario avere fatto grandi studi di statistica per capire che 300 è un numero più grande di 130, quindi quelli che hanno la maggiore di possibilità di finire ammazzati sono i maschi.Gli assassini sono in prevalenza maschi, verissimo. In prevalenza non vuol dire in totalità. Ci sono donne che uccidono altre donne e ci sono donne che uccidono uomini. Ci sono donne che hanno tirato l’acido in faccia a uomini distruggendo la loro vita. Questi uomini sono considerati irrilevanti. Il loro dolore non vale nulla. La loro vita distrutta, e i loro occhi distrutti, non sono mai ricordati. Anzi, se una donna uccide un uomo, scatta la criminalizzazione delle vittima che, sicuramente, se lo deve essere cercato. Guardando i numeri possiamo dire che, a causa della maggiore aggressività, gli uomini sono più spesso tra gli aggressori, sono anche molto più spesso tra le vittime. Un altro particolare che nessuno nomina è la situazione tossicologica degli autori dei cosiddetti femminicidi. Detto in parole molto povere questo tipo di reato è estremamente facilitato dall’uso di sostanze, principalmente cocaina e metanfetamina, ma anche cannabis, alcol e eroina. Un altro elemento è la dipendenza da pornografia, un tipo di dipendenza basata su un’alterazione grave non solo del metabolismo della dopamina e delle endorfine, ma addirittura di circuiti neurologici, che aumenta l’aggressività e l’impulsività. La metanfetamina aumenta la crudeltà e rende incapaci di capire le conseguenze delle proprie azioni. È stata la sostanza sistematicamente consumata da Hitler e dagli uomini dell’esercito nazista. Crea anche gravi deficit cognitivi (vuol dire che rende stupidi, ma così suona meglio). Invece di manifestazioni offensive nella loro incredibile ridicolaggine come scarpe rosse e panchine rosse qualcuno non potrebbe fare qualcosa di intelligente come punire il consumo di metanfetamina e la pornografia? Tenendo presente che siamo un regime che per cosiddetti motivi di salute è arrivato a proibire la messa di mezzanotte di Natale, punire con 2.000 euro di multa e due settimane di prigione il consumo di metanfetamine è assolutamente ragionevole. Se è stata punita con 800 euro di multa una coppia di genitori che andavano in due ad accompagnare la figlia undicenne per un controllo oncologico, non si può fare una multa di 800 euro a un uomo che ha imparato a provare piacere guardando film dove qualcuno urina veramente sulla faccia di una vera donna, dove una vera donna viene veramente picchiata?Se guardiamo i suicidi sono circa 4.000 l’anno: 800 di donne e 3.200 di maschi. Forse il nostro concetto di vittime e carnefici va leggermente aggiornato.