uccisione soleimani

Il contrattacco iraniano agli Usa o è una finta o è un flop
Residui dei missili iraniani nella base Usa Ain al-Assad in Iraq (Gettyimages)

È partita la ritorsione iraniana contro gli Stati Uniti. Nella notte, Teheran ha lanciato numerosi missili contro due basi americane in Iraq. Dopo l'attacco, il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha dichiarato su Twitter che la Repubblica Islamica «non voglia un'escalation» e che il lancio dei missili fosse una misura proporzionata in base all'articolo 51 della Carta Onu.

Ma la Fallaci ci avrebbe ammonito: nonostante tutto, restate americani
Ansa
Per la giornalista il vero orrore da denunciare sarebbe stato l'inconsistenza dell'Ue.
Nella «guerra ibrida» chi si ferma è perduto
Ansa
Fino a ieri, per gli Usa, l'Iran è stato alleato funzionale alla lotta contro l'Isis. Ma l'eliminazione dell'alto papavero segna una svolta coincisa con l'avvicinamento strategico alla Turchia. Sterzate tipiche della nuova lotta al terrore: o ci si adegua o si rimane ai margini.
No. L'impeachment non c'entra nulla con l'uccisione di Soleimani
Ansa

Molti giornali e commentatori stanno sostenendo che Donald Trump abbia ordinato l'uccisione del generale iraniano, Qasem Soleimani, per mero opportunismo legato alla politica interna. In particolare, si sostiene che il presidente americano avrebbe preso questa decisione per trarne un vantaggio elettorale e - forse soprattutto - per contrastare più efficacemente i democratici sulla questione dell'impeachment.

L’Iran giura vendetta all’America e le milizie sparano i primi missili
Ansa
  • Dopo le esequie del generale, gruppi sciiti iracheni hanno colpito obiettivi Usa e annunciato altri raid per oggi. Teheran: «Taglieremo la mano a Washington». Mike Pompeo striglia i partner europei e ignora il nostro Paese.
  • Matteo Renzi velava le statue per Hassan Rouhani, l'ex ministro degli Esteri Ue Federica Mogherini flirtava con gli iraniani. E Avvenire beatifica Qassem Soleimani.
  • La Libia va verso la spartizione fra Mosca e Ankara. Roma sta a guardare.

Lo speciale contiene tre articoli.

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