salvini giustizia

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I magistrati sono un partito
 e lo ammettono  loro stessi
Matteo Salvini (Ansa)
Le conversazioni sembrano quelle di un comitato centrale dove non prevalgono le logiche della legge, del merito, della competenza e dell'esperienza, ma gli interessi e il tornaconto di chi siede ai vertici.
Le toghe del Csm: «Il nostro vice 
fa campagna elettorale col Pd»
Giovanni Legnini (Ansa)

Giovanni Legnini, l'uomo del Pd che sussurrava ai magistrati la linea da tenere contro Matteo Salvini sul caso della nave Diciotti, dice che il suo interessamento - cioè dettare la reazione dell'Anm contro un ministro dell'Interno - fu doveroso. In una nota alle agenzie di stampa, dopo la pubblicazione della notizia sul nostro giornale, l'ex vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura sostiene che «si trattò di un intervento che rientra nelle competenze del Csm, svolto esclusivamente a tutela dell'indipendenza della magistratura dagli altri poteri dello Stato, e che rifarei esattamente negli stessi termini». Poi, perché evidentemente la smentita non deve essergli apparsa abbastanza convincente.

La confessione dei magistrati in chat: «Sapevamo di fare campagna per i dem»
Luca Palamara (Ansa)
Nicola Clivio chiese conferme sulla candidatura di Giovanni Legnini in Abruzzo dopo che questi aveva ordinato un comunicato anti Matteo Salvini.
La finta indipendenza dei magistrati a comando
Matteo Salvini (Getty images)

Il caso Palamara è un pozzo nero senza fondo, da cui ogni giorno vengono a galla nuove rivelazioni sugli intrighi della magistratura. L'ultimo è un sms che le indagini attribuiscono a Giovanni Legnini, all'epoca dei fatti vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, cioè appena un gradino sotto Sergio Mattarella. E che dice l'uomo nominato da Matteo Renzi ai vertici dell'organismo di autogoverno delle toghe?

Lo scoop della «Verità» stoppa
 il processo burletta a Salvini
Matteo Salvini e Maurizio Gasparri (Ansa)
Non ci sono differenze tra i dossier Diciotti (Matteo Salvini scagionato), Gregoretti (Matteo Salvini a processo) e Open Arms. Senonché, stavolta, a fiaccare la credibilità dei giudici ci sono le chat svelate dalla «Verità». Ma occhio alle insidie quando la palla passerà al Senato.
Le Firme

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