L’ad di Filiera Italia Luigi Scordamaglia: «Bruxelles mette limiti all’uso della chimica nei campi, ma non chiede reciprocità ai produttori extra europei».
Il giornalista viticoltore: «Non c’è dualismo con l’ambiente, per dare un futuro ai nostri figli dobbiamo coltivare ogni centimetro quadrato. Con il virus Bruxelles ha latitato, ora si muove. Ma temo che la guerra sarà lunga».
Nonostante guerra e crisi alimentare, Bruxelles conferma il taglio «ecologico» delle produzioni e autorizza solo aiuti esigui alle aziende. La linea (surreale) la dà il ministro tedesco: «Meno carne per fermare Mosca».
Il conflitto aggraverà la scarsità di cibo e gasolio in Africa, stimolando il «soccorso» di Cina e Russia, già dilaganti nel continente. E capaci di sfruttare il ricatto degli sbarchi.