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«Serve un vero piano industriale per le telecomunicazioni italiane»
Maurizio Sedita, Chief Commercial Officer del gruppo di telecomunicazioni Wind Tre
Maurizio Sedita, Chief Commercial Officer di Wind Tre: «Il Paese non può rischiare di rallentare lo sviluppo digitale. La nostra industria è energivora e strategica: merita attenzione e un quadro regolatorio che favorisca gli investimenti».

«L’Italia merita un vero piano industriale per le telecomunicazioni: lo sviluppo digitale non può essere interrotto o rallentato». A dirlo alla Verità è Maurizio Sedita, Chief Commercial Officer di Wind Tre. «Il settore delle tlc - prosegue – è diventato un’infrastruttura critica per la competitività del Paese, ma allo stesso tempo rimane tra i meno compresi e tutelati. La nostra è un’industria energivora, strategica e abilitante. Merita più attenzione e deve essere riconosciuta come tale, perché senza reti performanti non esiste innovazione digitale, né per le imprese né per la Pubblica Amministrazione. Il nostro già lo facciamo, investiamo e tanto. Anche in Europa serve un maggiore interesse verso la nostra industria».

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Giovani iperconnessi al telefonino, il concorso al Senato
iStock

I dati sull'utilizzo degli smartphone da parte dei ragazzi sono allarmanti: il 91% dei giovani tra i 16 e i 35 anni possiede uno smartphone e ben l’81% se ne considera dipendente, il 64% lo utilizza frequentemente, il 57% usa il telefonino fino a tarda notte perdendo ore preziose di sonno, il 30% dei giovani connessi riscontra problemi a scuola, sul lavoro o nelle relazioni sociali. E, dato ancora più allarmante, il 40% dei ragazzi preferisce le interazioni online rispetto a quelle in presenza.

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