Ansa
Giovedì il premio Oscar ha indossato i panni del teologo. Si è esibito a Sanremo, a spese nostre (300.000 euro), con un interminabile sermone culminato con la recita del «Cantico dei cantici». Che l'attore ha storpiato e mistificato come fosse un inno all'amore gay.
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Ogni giovane per affermarsi ha bisogno di opporsi ai genitori. Un potere però che legalizza la marijuana, i matrimoni gay e la violenza verbale, «normalizzando» così la ribellione, diventa simile a una dittatura.
