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Sport e distopia: dal «rollerball» di Jewison ai racconti di Stephen King
Una scena del film «Rollerball» di Norman Jewison (Getty Images)

La capacità dello sport di catalizzare l'aggressività della società e attirare l'attenzione (o di distrarla, secondo i critici) ha da sempre attirato l'attenzione di scrittori e registi di fantascienza. L'idea, non originale ma declinata in modi molto differenti fra loro, è quella di uno spettacolo, il più delle volte feroce, che serva a tenere eccitati, mobilitati e distratti i cittadini, mentre governi più o meno autoritari fanno i propri comodi.

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Drogato, immorale, adultero seriale. Steve McQueen curò la dislessia leggendo i copioni. Collezionava donne solo per colmare il vuoto lasciato da colei che, messolo al mondo, lo abbandonò.
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