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Obblighi e green pass inutili. La Pfizer l’ha sempre saputo
Imagoeconomica

Il ricercatore Peter Doshi ha trovato le prove che già ad aprile 2021 la casa farmaceutica era a conoscenza del fatto che il suo vaccino non impediva la trasmissione del virus. Ma ha taciuto, fornendo l’alibi a Mario Draghi e Roberto Speranza.

Il Parlamento indaghi sull’attentato alle libertà
L'ex premier Mario Draghi (Imagoeconomica)

Peter Doshi è un professore dell’Università del Maryland che scrive come editorialista anche per il British medical journal, una delle più autorevoli riviste scientifiche inglesi. Con alcuni suoi interventi, Doshi ha chiesto più trasparenza sui vaccini anti Covid, sia da parte delle aziende che li producono, sia da parte della Food and drug administration, cioè dell’ente che vigila sulla sicurezza dei farmaci. Forte degli studi curati nei mesi passati, ora Doshi rivela che Pfizer sapeva fin dall’inizio del 2021 che il suo vaccino non impediva la trasmissione del virus, ma tuttavia si è ben guardata dal rendere pubblica la cosa. A qualcuno forse questo aspetto potrà apparire un dettaglio, considerando che ancora non sono noti gli studi sugli effetti collaterali registrati su chi si è sottoposto al siero anti Covid.

«Su morti e lockdown i numeri non tornano»
Nei riquadri, da sinistra: Peter Doshi e John Ioannidis (iStock)
Gli esperti al convegno di Torino, boicottato dal Politecnico, denunciano gravi errori nei calcoli dei modelli che determinarono i diktat pandemici. John Ioannidis: «Extramortalità sovrastimata». Maurizio Rainisio: «Conteggio dell’indice Rt sbagliato per due anni».
Si parla di cure ed effetti avversi. L’ateneo di Torino sabota il convegno
Nei riquadri: in alto Peter Doshi, in basso John Ioannidis (iStock)
Il Politecnico ritira il patrocinio a un congresso con relatori internazionali (da Peter Doshi a John Ioannidis): si doveva discutere di restrizioni, diritti e censura. La scusa ufficiale? «Non saranno presenti gli ospiti voluti dall’Iss».
Le Firme

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