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Elezioni Europee 2019, i quattro punti contenuti nel Manifesto per la vita e le famiglie
notizieprovita.it

Cresce il numero di chi, come candidato, si impegna solennemente e concretamente sui quattro punti contenuti nel Manifesto per la vita e la famiglia per le Europee 2019. L'obbiettivo: riportare in Europa la famiglia e la vita come priorità assolute, come valori portanti e propedeutici a qualsiasi tipo di politiche, rimettere quindi al centro le persone.

Tra i firmatari anche Giorgia Meloni, l'unico segretario di partito a firmare. I diversi candidati al Parlamento europeo hanno promesso di rispettare quattro punti fermi nella loro azione politica per cambiare rotta, per cambiare il vento in Europa come già spiegato da Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vicepresidente di Pro Vita & Famiglia e del Congresso delle famiglie di Verona.

Ecco i punti contenuti nel Manifesto: contrastare in ogni modo la legalizzazione, la diffusione e l'agevolazione della pratica dell'utero in affitto; far rispettare a ogni livello l'art 26/3 della Dudu perché i genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli; contrastare seriamente la sessualizzazione precoce dei bambini e degli adolescenti; promuovere a livello comunitario l'istituzione di uno specifico fondo 'salva-famiglia' per la natalità e i nuclei familiari numerosi e/o in difficoltà con modalità e procedure comuni negli Stati membri.

Per scoprire chi sono i vecchi e i nuovi candidati pro life e pro family e per quali partiti corrono, basta cliccare sul sito www.notizieprovita.it/candidati dove potrete conoscerli e vederli in una foto.

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Coghe e Brandi (Pro Vita e Famiglia): «Dal Congresso di Verona al Manifesto per i candidati alle Europee»
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Ecco il Manifesto con cui Pro Vita e Famiglia impegna i futuri candidati a sottoscrivere i propri punti

Clicca qui per consultare il documento

«È tempo di fatti. A chi sarà eletto al Parlamento europeo chiediamo un impegno solenne e concreto per la famiglia e per la vita. Il vento in Europa cambierà anche attraverso il nostro Manifesto»: è la dichiarazione di Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vicepresidente del Congresso delle famiglie di Verona e di Pro Vita & Famiglia, che hanno redatto un Manifesto per la vita e la famiglia che si vuole opporre alle derive antropologiche in atto. I candidati delle prossime elezioni europee, che aderiscono ai punti proposti, potranno firmarlo e rinviarlo a segreteria@wcfverona.org, con foto allegata al momento della sottoscrizione, in modo che l'Associazione possa promuovere a più dei suoi 500.000 sostenitori, attraverso i suoi canali social sul web e tramite sito e stampa, i nomi dei futuri parlamentari europei vicini al manifesto pro family.

«In questa Europa troppo indifferente alla sorte dei deboli, chiediamo che i candidati al Parlamento europeo rispettino tre punti fermi nella loro azione politica», hanno continuato i due organizzatori del Congresso di Verona.

«Primo: si contrasti in ogni modo la legalizzazione, la diffusione e l'agevolazione», hanno continuato Brandi e Coghe, «della pratica dell'utero in affitto, sia dietro compenso che a titolo gratuito e che non venga in alcun modo promossa la legalizzazione dell'adozione dei bambini comprati o ottenuti all'estero tramite utero in affitto».

«Secondo», hanno proseguito, «si faccia rispettare a ogni livello l'art 26/3 della Dudu: «I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli». No quindi all'indottrinamento gender nelle scuole. Terzo, si contrasti seriamente la sessualizzazione precoce dei bambini e degli adolescenti spesso veicolata dai media, dalle campagne marketing, nei programmi televisivi e anche dalla cosiddetta "educazione sessuale globale" nelle scuole, che ha conseguenze molto negative».

«In ultimo, ma non meno importante», avvertono presidente e vice presidente di Pro Vita & Famiglia, «il candidato si impegni a promuovere a livello comunitario l'istituzione di uno specifico fondo 'salva-famiglia' per la natalità e i nuclei familiari numerosi e/o in difficoltà con modalità e procedure comuni negli Stati membri».

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