Novità per i cittadini. Da questo mese stop al telemarketing da numero mobile, mentre il 30 novembre potrebbe arrivare lo stop a molti autovelox non conformi alle normative.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 luglio 2025. Mario Gatto, presidente di Globoconsumatori, ci spiega che le multe degli autovelox sono tutte illegittime e, di conseguenza, come farle annullare.
Ecco #DimmiLaVerità del 9 luglio 2025. Elena Maccanti, capogruppo Lega in Commissione Trasporti, rivela un dato incredibile: gli autovelox in Italia sono tutti irregolari, le multe possono essere contestate.
La Cassazione grazia l’autista multato: l’apparecchio non era omologato, come quasi tutti i 3.000 dispositivi identici. La sentenza apre le porte a una pioggia di reclami, che potrebbero annullare migliaia di sanzioni.
Un autovelox non omologato non è in regola. Questo ha stabilito la sentenza 10105/2024 della Corte di Cassazione che ha annullato una multa per eccesso di velocità, emessa nei confronti di un avvocato di Treviso, perché l’autovelox, che aveva rilevato la velocità della macchina era stato approvato, ma non omologato. Sentenza che ha stabilito una volta per tutte la differenza tra omologazione e approvazione, sottolineando come entrambi siano indispensabili per l’utilizzo secondo legge dei rilevatori di velocità. Da ricordare come le sentenze della Cassazione abbiano un ruolo molto importante, visto che vengono spesso usate dai giudici come orientamento per decidere su altri casi simili.
Di conseguenza, quanto deciso dalla Cassazione sugli autovelox ha delle ripercussioni particolarmente rilevanti: la quasi totalità delle circa 3.000 postazioni dello stesso tipo di quella riguardante la sentenza risulta essere solo approvata e dunque non allineata con quanto deciso dagli ermellini. Questo apre una situazione alquanto critica perché significa che tutte le multe emesse dai dispositivi non omologati non sono valide e dunque è possibile, in casi ben precisi, richiedere l’annullamento e quindi il rimborso della somma. Senza considerare inoltre le migliaia di autovelox di diverso tipo. «Siamo preoccupati ma abbiamo osservato le norme», osserva Luigi Altamura, comandante della polizia locale di Verona e componente del tavolo coordinamento comandanti in Anci. Al momento «i Comuni si trovano nel mezzo della tempesta perfetta», visto che «non esistono delle regole tecniche per omologare questi strumenti» e il codice della strada dice che le postazioni «possono essere omologate o approvate» senza fare distinzione. A questo si aggiunge che a dicembre 2020 il ministero dei Trasporti aveva approvato una circolare, che non ha valore di legge, dove equiparava l’omologazione all’approvazione. La decisione però non è stata inserita nel codice della strada, lasciando aperto il gap normativo. Tutto ciò porta alla sentenza della Cassazione che ha deciso che se l’autovelox non è omologato non è in regola e dunque qualunque infrazione rilevata non ha valore. Le conseguenze di questa sentenza comportano un danno incalcolabile per i diversi Comuni, anche per quelli che si sono comportati in maniera corretta e non hanno usato gli autovelox per «fare cassa». Altamura ha infatti spiegato che se ci sono Comuni «che hanno fatto cassa, è il prefetto che deve intervenire. Il prefetto può revocare determinate postazioni», se rileva che l’intento del Comune, mettendo numeri non congrui di autovelox, è quello di ottenere maggiori introiti «visto che sono i prefetti che devono dare le autorizzazioni necessarie», per procedere all’installazione.
La questione rimane però di una certa rilevanza, soprattutto per le multe che si sono ricevute negli ultimi 60 giorni, visto che possono essere annullate se sono state fatte da un autovelox non omologato. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, spiega infatti che la legge stabilisce criteri e tempi precisi per impugnare le sanzioni.
Si hanno 60 giorni dalla data di contestazione o di notifica della violazione per rivolgersi al prefetto. Il ricorso è gratuito ma attenzione perché nel caso in cui si dovesse determinare che la sanzione è corretta si dovrà pagare il doppio della somma richiesta. L’alternativa è andare davanti davanti al giudice di pace entro 30 giorni, ma pagando il contributo unificato. «Per le multe già pagate o quelle per cui siano scaduti i termini, non è possibile proporre ricorso». Questo significa che anche se si è stati sanzionati da un autovelox non in regola non si può più far niente. Nel caso in cui sia invece ancora possibile contestare la sanzione, per avere certezze circa l’omologazione del dispositivo autovelox, che ha accertato la violazione, bisogna presentare un’istanza di accesso presso il Comune dove è installato l’apparecchio.
Una volta ottenuti gli atti bisogna analizzare le specifiche tecniche dell’autovelox, per capire se si ha a che fare con un apparecchio omologato o solo approvato. La questione non è però così semplice perché, come spiegano gli esperti del periodico All-In Giuridica, «su ogni autovelox conforme al prototipo omologato o approvato deve essere riportato il numero e la data del decreto ministeriale di omologazione e di approvazione e il nome del fabbricante. La prima autorizza la riproduzione in serie di un apparecchio testato in laboratorio, con attribuzione della competenza al ministero per lo Sviluppo economico, mentre l’approvazione non richiede la comparazione del prototipo con caratteristiche ritenute fondamentali o con particolari prescrizioni previste dal regolamento».
Se si dovesse dunque riuscire a scoprire che effettivamente la postazione, che ha prodotto la sanzione, non è in regola, e si è nei tempi previsti (30 o 60 giorni) si può chiedere al giudice di pace o al prefetto di annullare la sanzione. In caso di vittoria si verrà rimborsati e le spese legali dovranno essere sostenute dal Comune, citato in giudizio.
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Il nuovo Codice della strada approvato alla Camera inasprisce le sanzioni per chi guida ubriaco o drogato. Freno sui controlli di velocità, ma multe più alte se si sgarra. Obbligo di casco e assicurazione per i monopattini.
Tolleranza zero su abuso di alcol e droghe, niente autovelox nelle cosiddette «zone 30». Sono tra le norme più significative contenute nel nuovo Codice della strada approvato ieri alla Camera, che ora passa al Senato in attesa di diventare legge. Una riforma fortemente voluta e rivendicata dal ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini, che negli ultimi tempi è stato anche protagonista di un acceso confronto dialettico con alcuni sindaci (tra cui quello dem di Milano, Beppe Sala, e di Bologna, Matteo Lepore) sull’opportunità di applicare in maniera estensiva nei grandi centri urbani il limite di velocità a 30 chilometri orari. Il cuore delle nuove regole, che sono state approvate in aula con 163 voti a favore (quelli di Fdi, Lega e Fi) e 107 contrari (Pd, M5s, Avs e Azione) riguardano la stretta per chi viene trovato alla guida in stato di ebbrezza o dopo aver assunto degli stupefacenti. Per quanto riguarda l’alcol, se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro, è prevista una multa compresa tra 573 e 2.170 euro e la sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Tra 0,8 e 1,5 grammi per litro la sanzione diventa anche penale, con l’arresto fino a 6 mesi e un’ammenda compresa tra 800 e 3.200 euro e patente sospesa da 6 mesi a un anno. Se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 grammi per litro, c’è l’arresto da 6 mesi a un anno e un’ammenda da 1.500 a 6.000 euro, con la sospensione della patente da uno a due anni. La sospensione viene raddoppiata se ci si trova a bordo del veicolo di qualcun altro. Nel caso degli stupefacenti, la revoca della patente è prevista in ogni caso: basta che dai test emerga la semplice presenza nel sangue di droga. La sospensione della patente è prevista anche per infrazioni gravi come ad esempio la guida contromano, così come aumentano le sanzioni per chi usa lo smartphone mentre è alla guida: è previsto il ritiro della patente da 15 giorni a due mesi e una multa fino a 1.697 euro che in caso di recidiva sale fino a 2.588 euro. La sospensione della patente, inoltre, può arrivare a tre mesi con la decurtazione da 8 a 10 punti. Maggiore severità è prevista anche per chi abbandona gli animali in strada: si rischiano fino a sette anni di reclusione se oltre ad abbandonare animali si causano incidenti stradali con morti, feriti o lesioni personali gravi.
Novità importanti anche sul fronte dei neopatentati: permane infatti il divieto per questi ultimi di guidare veicoli di grossa cilindrata, che viene esteso da uno a tre anni dopo il conseguimento della patente, ma al contempo vengono innalzati i limiti di potenza delle auto che i neopatentati potranno guidare. Il limite sarà 75 kW/t, che sale a 105 kW per veicoli elettrici e ibridi. In tema di veicoli elettrici, c’è l’arrivo di una maggiore regolamentazione per i monopattini, che dovranno avere la targa, potranno esser guidati solo indossando il casco e con una copertura assicurativa. Sui monopattini dovranno essere anche montate le frecce, e non si potrà uscire dai centri urbani, mentre per cicli e motocicli con cilindrata superiore a 120 cc ci sarà la possibilità di andare su autostrade, strade extraurbane e tangenziali. Sempre per i monopattini, chi sarà trovato alla guida senza i documenti prescritti subirà una multa fino a 400 euro.
Veniamo ora alle norme che hanno maggiormente sollevato la polemica tra maggioranza e opposizione, e cioè l’utilizzo degli autovelox: i dispositivi potranno essere usati solo nei tratti in cui il limite di velocità è inferiore di non oltre 20 km/h rispetto a quanto previsto dal Codice per quel tipo di strada. Ad esempio, su una strada extraurbana con limite generale 110 km/h, non sarà possibile installare un autovelox nei tratti in cui sia previsto a meno di 90 km/h. Dunque, nei tratti urbani sottoposti al limite di 50 km/h non sarà possibile installare gli autovelox nelle famose zone 30. Gli autovelox, inoltre, dovranno essere riconoscibili dai guidatori, con un apposito segnale almeno un chilometro prima e almeno tre chilometri di distanza tra un dispositivo e l’altro. Non ci potrà essere il cumulo delle sanzioni: chi prende più di una sanzione nel giro di un’ora e su un tratto di strada che ricade nella competenza di uno stesso ente proprietario, dovrà pagare solo quella più pesante, aumentata di un terzo. Sanzioni che salgono a 1.084 euro più sospensione della patente per due settimane (un mese in caso di recidiva). «È una bella giornata», ha commentato Salvini, «il nuovo Codice della strada prevede più controlli, più educazione stradale, più rigore». Sul fronte dei contrari, da segnalare la protesta di una serie di associazioni, che hanno optato per lo strumento del «mailbombing» nei confronti dei senatori, in vista dell’approdo del testo a Palazzo Madama.
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